1 Nasce a Lauria il 20 novembre 1770.
2 Il padre si chiamava Macario, la mamma Rosalia Vitarella. La famiglia era composta 5 figli: Domenica, Rosa, Nicola, Antonia e Domenico.
3 Venne battezzato lo stesso giorno della nascita, cresimato a 2 anni, il 16 giugno 1772 nella chiesa di san Giacomo di Lauria.
4 Il papà di don Domenico si arrangiava in mille modi, era agricolture ma anche artigiano e conciatore di pelle. La mamma morì presto in seguito a malattia.
5 Domenico Lentini crebbe in una realtà nella quale vi erano molti sacerdoti. Quasi 100 se si considerano anche i chierici. In quel momento storico vi era molta litigiosità tra essi perché non tutte le vocazioni erano sincere e spontanee ma dettate da volontà di far carriera o di sistemarsi economicamente. Si pensi che una fetta di sacerdoti laurioti non partecipò ad un sinodo diocesano indetto dal vescovo Ludovici.
6 I maestri che forgiarono Domenico Lentini furono il canonico Antonio Scaldaferri e l’arciprete Francesco Cosentino.
7 Entrò in seminario a 20 anni.
8 Ricevette gli ordini maggiori a Mormanno il 21 settembre 1793.
9 L’8 giugno 1794 fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Marsico Nuovo. Venne ospitato dalla famiglia Bianculli di Moliterno nel viaggio di avvicinamento nella cittadina della Val d’Agri. Si racconta che dormì per terra. Venne ordinato da mons. Bernardo Della Torre. Nel viaggio di ritorno preferì dormire all’aperto, su un sasso.
10 Il Lentini insegnò ai giovani la grammatica, belle lettere,, filosofia e teologia morale.
11 Aveva un rapporto negativo con il denaro che definiva ‘il diavolo’.
12 Credeva nell’essenzialità. Sotto la talare portava indumenti di lana ruvida, sempre gli stessi per ogni stagione, rattoppati, anche se sempre puliti. La sua stanza da letto si componeva di un misero letto, un teschio sotto il crocifisso. Aveva delle immagini
della Madonna e di San Francesco di Paolo per il quale aveva particolare devozione. Su un’altra parete vi era un altro teschio con la scritta in latino. “Ricordati del mio giudizio, così infatti sarà l tuo: ieri a me, oggi a te”.
13 Un giorno entrò nella sua casa uno sconosciuto e rubò un orologio. Lentini lo affrontò con il sorriso: “Fratello, se ti servivano dei soldi, bastava dirlo, te li avrei dati volentieri. Intanto prenditi questi, ti serviranno. Ma rubare non va bene, mai”. La persona se ne andò commosso e confuso.
14 Il 1816 fu un anno di particolare carestia, le persone morivano letteralmente di fame. Il Lentini cercò di alleviare i disagi di tante famiglie, dando soldi, ‘adottando’ famiglie in particolare difficoltà.
15 Rifiutò di diventare a Lauria arciprete più volte. Rifiutò anche di diventare canonico a Policastro.
16 Non si isolò dal clero lauriota. Partecipò alle visite pastorali dei vescovi nel 1789, nel 1804, nel 1811 e nel 1821.
17 Il beato predicò il vangelo in parecchie località nelle province di Potenza, Salerno e Cosenza: Rivello, Trecchina, Latronico, Lagonegro, Castelluccio, Moliterno, Ispani, Rocca Gloriosa, San Cristofaro, Sapri, Torre Orsaia, Tortorella, Viboati, Aieta, Papasidero.
18 Non conobbe il Venerabile Nicola Molinari ma certamente studiò sulle sue opere conservate tra Lagonegro ed il convento dei Cappuccini a Lauria.
19 Per rendere più realistiche le sue prediche, in alcune occasioni, utilizzava una corona di spine, infliggendosi così profonde ferite alla testa.
20 Il Lentini generò molte gelosie tra i suoi confratelli per il suo modo di confessare. Lunga era la fila vicino al confessionale. Anche alle orecchie del vescovo arrivarono delle dicerie alle quali non credette per la grande stima verso il sacerdote lauriota.
21 Molti testimoni hanno asserito d aver visto fatti prodigiosi. In particolari momenti si sollevava da terra, leggeva nel pensiero, prediva il futuro.
22 Lentini martoriava il suo corpo per espiare spesso le colpe degli altri con un cilicio.
23 Il 1806 fu l’anno della più grande tragedia per Lauria. Filo borbonici e filo francesi si scontrarono. La guarnigione di soldati francesi presente a Lauria fu attaccata e i soldati dispersi. 260 polacchi vennero attaccati e massacrati da rivoltosi
e venne fatta razzia di oggetti e monete d’oro. Nell’agosto del 1806, il generale Massena assediò la città. Oltre mille furono le vittime, 17 i soldati francesi uccisi. Perirono anche 13 frati e 5 preti. L’abitato venne incendiato da 9 mila soldati francesi. Non furono risparmiate nemmeno le chiese.
24 Il 14 febbraio, in chiesa iniziò a sentirsi male. Con molta probabilità fu colpito da meningite.
25 Iniziò ad essere curato con pratiche discutibili. Venne immerso più volte in una tinozza contente le acque gelide del Cafaro. In testa sopportò delle borse di neve del Sirino.
26 All’una di notte del 25 febbraio 1828 spirò. Aveva 57 anni, 3 mesi e 4 giorni. Morì in una nottata fredda e ventosa.
27 Ben 7 furono i funerali celebrati perché intorno alla salma si verificarono eventi incredibili. Più volte aprì gli occhi, dal corpo sgorgò sangue, nella chiesa si avvertiva un odore fragrante.
28 Di tutti questi avvenimenti straordinari venne scritto un verbale alla presenza di un delegato vescovile che fu inviato al re di Napoli.
29 Avvennero in quella prima fase vari miracoli che interessarono storpi, sordomuti, ciechi; a Viggiano una persona data per morta si rialzò.
30 Il 29 Ottobre 1842: Mons. Nicola Laudisio, vescovo di Policastro dal 1824 al 1862, insediò il Processo Informativo Diocesano per studiare ed approfondire la figura del Lentini. Don Bernardo Pansardi, parroco di San Giacomo venne nominato Delegato Vescovile.
Continua l’opera ricognitiva con Mons. Giuseppe Cione, vescovo dal 1872 al 1898.
31 12 Aprile 1905 Pio X sottoscrisse il mandato di introduzione della Causa. Inizia il Processo Apostolico. I Vescovi di Policastro interessati alla Causa sono stati: Mons. Giovanni Vescia (dal 1899 al 1924) e Mons. Francesco Cammarota (dal 1924 al 1935).
32 Il 27 Gennaio 1935 vennero promulgate le Eroicita’ delle Virtù. Pio XI lo proclamò Venerabile. Mons. Cammarota, Vescovo di Policastro, realizzò il proprio sogno. Morì di lì a poco, con questa gioia nel cuore.
32 1937 – 1970: Opera infaticabile di Mons. Federico Pezzullo Vescovo di Policastro nel far conoscere “il santo di Lauria”.
33 Il 25 Febbraio 1975 per desiderio di Mons. Umberto Altomare , Vescovo di Policastro, (1970 – 1986) nacque il Comitato “Ven. Domenico Lentini”. Primo Presidente venne nominato don Franco Alagia.
34 Il 29 Ottobre 1977 venne presentato il libro “Santo di Paese” curato dal Prof. Giuseppe Reale.
35 Il 20 Novembre 1977 Mons. Vincenzo Franco, Vescovo di Tursi-Lagonegro, (1976 – 1981) proclamò l’Anno Lentiniano in Diocesi, per celebrare degnamente i 150 anni dalla morte del Venerabile (dal 25 febbraio 1978 al 25 Febbraio 1979).
36 Il 27 Gennaio 1978 si svolse un Convegno all’Istituto Universitario di Magistero “Maria SS. Assunta” di Roma, sulla figura del Lentini.
37 Il 25 Febbraio 1978si aprì l’ Anno Lentiniano. Presenziò il Cardinale Pericle Felici. Nel corso dell’anno vennero pubblicati i Quaderni Lentiniani.
38 Il 25 Febbraio 1979 si chiuse l’ Anno Lentiniano. Presenziò il Cardinale Corrado Ursi.
39 Gennaio 1980 : Il Capitolo Vaticano ricorda il 45° anniversario dalla proclamazione delle Eroicità delle Virtù. Presenti in San Pietro una folta delegazione di fedeli laurioti.
40 Il 17 giugno 1981 per iniziativa di mons. Vincenzo Franco, i Vescovi della Basilicata, della Puglia e della Calabria, indirizzano indirizzarono una lettera postulatoria a Giovanni Paolo II, per chiedere la beatificazione del Ven. Lentini.
41 Il 27 Dicembre 1981 Il nuovo Vescovo Mons. Gerardo Pierro informò i fedeli di Lauria che l’Episcopato lucano aveva chiesto al Papa che il Lentini venga consacrato, al più presto, Beato e Santo.
42 Il 25 Febbraio 1982 in occasione della commemorazione annuale partecipò il Cardinale Silvio Oddi e Padre Teodoro Zamolloa, postulatore della Causa.
43 Il 7 Ottobre 1982: Si iniziò di organizzare un Convegno di studi sul Venerabile. Si decide di comprare il palazzo Zaccara. (La compravendita avviene il 24 Ottobre 1983).
44 L’11 Febbraio 1983 nacque il Bollettino del Venerabile Lentini. Nominato dal Vescovo il primo direttore: don Antonio Spagnuolo.
45 Il 25 febbraio 1983 il Cardinale Giuseppe Paupini intervenne alla celebrazione annuale.
46 Il 25 Febbraio 1984 venne pubblicato l’opuscolo sul Venerabile, curato da P. Domenico Mondrone. S. J.. Il Cardinale Giuseppe Caprio partecipò alla commemorazione.
47 Il 22 Aprile 1984 Mons. Pierro (1981 – 1986) decretò l’erezione canonica della Fondazione Venerabile Domenico Lentini. Si iniziarono le pratiche per far riconoscere dal Ministero degli Interni la Fondazione come Ente Morale. Presidente venne eletto l’on. Giuseppe Reale.
48 Il 27 Gennaio 1985si svolse la Marcia Diocesana della Pace a Lauria, nel 50° dalla proclamazione delle Eroicità delle Virtù.
49 Il 25 Febbraio 1985 intervenne a Lauria il Cardinale Giuseppe Casoria.
50 Tra il 25 ed il 27 Ottobre 1985 si svolse un convegno storico su : il Ven. Lentini nella storia sociale e religiosa della Basilicata. Partecipò, tra gli altri, Gabriele De Rosa.
51 Il 23 Febbraio 1986 alla conclusione del 50° anniversario dalla proclamazione delle Eroicita’ delle Virtu’ intervenne il Cardinale Agnelo Rossi.
52 Il 30 Novembre 1987 : La signora Reale Maria Luigia, vedova Dodero, ha fatto dono alla Fondazione dell’immobile Tedeschi.
53 Il 22 Gennaio 1988: Una commissione di esperti d’arte si riunì per esaminare i tre bozzetti pervenuti, ed affidò all’artista Michele Di Raco , il compito di realizzare un monumento per il Lentini.
54 Il 21 settembre 1988 la signora Anna Maria Voria di Napoli guarì per intercessione del Servo di Dio Domenico Lentini. La signora Voria si avvicinò al Lentini grazie a don Mario Riccio e alla sua opera spirituale.
55 Il 25 Febbraio 1989 presiedette l’Eucaristia, in qualita’ di nuovo Vescovo, Mons. Rocco Talucci.
56 Il 7 Giugno 1991 si costituì ufficialmente a Napoli, alla presenza del Cardo Giordano, la commissione per il Processo relativo alla guarigione istantanea di cui ha beneficiato la signora Voria.
57 Il 12 Giugno 1992 nell’Arcivescovado di Napoli ebbe luogo la sessione di chiusura del Processo e i risultati sono consegnati alla Congregazione per le Cause dei Santi.
58 L’8 Maggio 1992 la Consulta Medica presso la Congregazione dichiarò inspiegabile scientificamente la guarigione da “neoplasia intrauterina” della Voria.
59 Il l5 Luglio 1992 l’Arcivescovo di Catanzaro Mons. Antonio Cantisani pubblicò il volume: “Va… e grida” le prediche del Ven. Lentini . La prefazione venne scritta da S. Em. il Cardinale Michele Giordano , arcivescovo di Napoli.
60 Il 5 Febbraio 1993 Mons. Talucci, sotto la neve, benedisse il monumentodel Venerabile nella villa comunale di Lauria.
61 Tra il 4 ed 16 Ottobre 1994 si svolse un convegno di studi su “Domenico Lentini,
contemplativo e asceta in Terra Meridionale”, nel contesto del bicentenario dell’ordinazione sacerdotale del Venerabile.
62 Il 24 Marzo 1995:Mons. Talucci riordinò gli incarichi affidando al Delegato Vescovile don Franco Alagia i rapporti con la Fondazione e con la Congregazione delle Cause dei Santi; al Parroco don Francesco Sirufo la Presidenza del Comitato, al parroco don Giuseppe Cozzi la Direzione del Bollettino.
63 Il 13 Ottobre 1995 la Commissione dei teologi si pronunciò favorevolmente circa l’invocazione e l’attribuzione della guarigione all’intercessione del Lentini.
64 Il 4 Giugno 1996 la Plenaria Cardinalizia impresse il sigillo sull’intera Causa di Beatificazione del sacerdote lucano.
65 Il 17 Dicembre 1996 Sua Santità Giovanni Paolo promulgò il Decreto sul miracolo per la Beatificazione del Ven. Domenico Lentini.
66 Il 6 agosto 1997 si svolse nella chiesa di San Nicola la ricognizione canonica dei resti mortali del Lentini.
67 Il 12 ottobre 1997 Giovanni Paolo II ha beatificato Domenico Lentini alla presenza del Vescovo diocesano mons. Rocco Talucci.
- Nel 2006 si è gridato nuovamente al miracolo per un evento accaduto questa volta a Lauria.
- Nel 2012 la Commissione Scientifica del Vaticano ha ritenuto non esserci le condizioni per il riconoscimento del ‘segno’ soprannaturale del giovane salvatosi dopo un incidente sul lavoro.
- Nel 2014 don Antonio Conte è stato nominato nuovo Vicepostulatore del Lentini.
Il miracolo del pane raffigurato dal maestro Emilio larocca
Nel 1997 la Basilica di San Pietro mostrò al mondo il Beato Lentini
I vescovi Antonio Cantisani e Vincenzo Orofino. Sullo sfondo una composizione artisitica in pietra del Lentini