A Maratea fervido dibattito sulla poesia di Anna Santoliquido, l’intellettuale militante tradotta in 23
lingue ritorna nella sua regione d’origine. La poesia cambia il mondo.
La Lucania riabbraccia Anna Santoliquido
A Maratea la poesia diventa la protagonista di una splendida serata. Il 17 agosto alle
19.00 si è svolto un incontro presso la Biblioteca del Centro Culturale Josè Mario
Cernicchiaro e l’ospite della serata è stata proprio la poeta, traduttrice e saggista Anna
Santoliquido. La scrittrice originaria di Forenza (PZ) visivamente emozionata nel
riabbracciare la sua Lucania ha subito apprezzato il territorio di Maratea e la sua
biblioteca. Il video Ritratto d’Autrice della regista Letizia Lamartire ha creato subito
un’atmosfera emozionante favorendo l’incontro con la scrittura della Santoliquido. La
serata è iniziata con l’intervento della prof.ssa e presidente del Centro Culturale Tina
Polisciano che ha ringraziato gli ospiti, i presenti, la lettrice, la pianista, i relatori e la
poeta sottolineandone la vastissima produzione testuale e poetica (circa venti raccolte).
Subito la parola al primo cittadino di Maratea, l’avv. Daniele Stoppelli, che ha salutato
la poeta sottolineando che le sue opere sono tradotte in ben 23 lingue (tra cui cinese,
turco, arabo, inglese, sloveno, armeno) e ha evidenziato i rapporti tra la sua scrittura e
modelli a cui la critica l’ha accostata ad esempio Leopardi. Il momento è stato
suggellato con una targa del Comune di Maratea alla poeta con scritto «alla
professoressa Anna Santoliquido con l’apprezzamento dell’Amministrazione
comunale per le sue poesie, tradotte ed apprezzate all’estero e per le quali è stata
premiata con insigni riconoscimenti e anche onorifici.» L’insegnante Marianna Trotta
ha recitato alcuni componimenti poetici indicati dall’Autrice tra cui Sono poeta, Stupor
mundi, Ritorni con accompagnamento musicale della pianista Gabriella Vernucci. La
parola è andata a chi scrive, la professoressa Vincenza Laino, che ha tratteggiato la
poliedrica figura della Santoliquido. Dopo alcune informazioni bio-bibliografiche chi
scrive si è focalizzata sul valore della poesia per la Santoliquido. La poesia non deve
evitare l’elemento negativo del quotidiano ma fare qualcosa a partire da una ferita
aperta. Spesso i componimenti poetici più emozionanti sono caratterizzati dalla
presenza di elementi malinconici. La poesia e la musica ci permettono di superare
l’evento traumatico. Nella raccolta Ofiura (1987) la poeta denuncia l’inquinamento
ambientale, nelle raccolte Bucarest (2001) e Città fucilata (2010) il canto poetico si
sviluppa a partire dalla tematica della guerra e dell’eccidio. La prima raccolta I figli
della terra (1981) riguarda invece la terra di Lucania, la poeta ha più volte sottolineato
il legame con la sua terra d’origine, la fierezza di essere figlia di contadini e di essere
cresciuta con un sistema valoriale imperituro. L’intervento di chi scrive si è concluso
con un messaggio forte che ha trovato nei versi della Santoliquido: la poesia non muore,
può cambiare veste, unirsi ad altre arti però sarà sempre il miele che cura le ferite per
chi vorrà farne esperienza. I giovani non sono lontani dalla poesia, ma hanno bisogno
di validi insegnanti che gli permettano di apprezzarla perché la parola poetica può
cambiare il mondo. È seguito un nuovo momento di lettura poetica e di ascolto
musicale che ha emozionato i relatori e il pubblico. La parola è passata al direttore del
periodico Il Sirino Salvatore Lovoi che, dopo aver sottolineato l’attività della
Santoliquido nel fondare il Movimento Internazionale “Donne e Poesia” nel 1985, ha
evidenziato quanto la poeta sia sempre stata militante su più fronti per gli interessi della
società e quanto il messaggio della sua poesia si sia diffuso in tutto il mondo. Si è
aperto poi il dibattito grazie alle domande di Lovoi che hanno subito generato una
grande risonanza nel pubblico. I temi caldi sono stati l’emigrazione dei giovani e la
necessità dell’impegno, più volte sottolineata dalla Santoliquido, da parte delle
amministrazioni di salvaguardare i giovani talenti del territorio, i diritti delle donne e
l’inserimento nel canone letterario delle figure meritevoli. L’intellettuale Anna
Santoliquido è intervenuta su ciò che le sta particolarmente a cuore: il rapporto tra i
giovani e la cultura. Le scuole secondo la poeta devono promuovere il valore della
poesia e invitare intellettuali con grande capacità comunicativa, in grado di scuotere i
giovani, di dare stimoli e suscitare profonda curiosità verso lo scibile. La poeta ha
omaggiato la biblioteca con alcuni volumi da lei scritti di poesia e saggistica e ha
regalato all’uditorio la lettura di alcuni componimenti poetici Testamento, L’esplosione
e la lirica Nu sunn (Un sogno) in dialetto forenzese. Gli interrogativi da parte del
pubblico sono stati un fiume in piena. Sono intervenuti: la consigliera del comune di
Potenza Rosa Lamonea sulla riscoperta della poesia, il professor Domenico Sarsale
sull’immagine della pietra nella poesia della Santoliquido, la giornalista Luciana Grillo
sull’efficacia della traduzione, il presidente dell’associazione culturale Natale nel
Mondo Giuseppe D’Orsi sul momento di ispirazione poetica. La poesia della
Santoliquido ha colpito nel segno come un proiettile. La riuscita dell’incontro
ovviamente si deve agli interessanti momenti di riflessione che hanno suscitato gli
interventi della poeta, dei relatori e del pubblico. La professoressa Tina Polisciano ha
donato alla Santoliquido alcuni volumi da lei scritti riguardanti la storia di Maratea e
la figura di San Biagio, patrono della città. I momenti salienti dell’evento sono stati
catturati dalla macchina di Biagio Calderano, fotografo di Maratea e si possono
visionare in rete sul sito “calderano.it”. La poesia non è morta, vive in ognuno di noi
attraverso i poeti militanti come la Santoliquido. Sicuramente dato il successo
dell’evento che si è protratto molto più del tempo stabilito a questo incontro ne
seguiranno altri per riscoprire l’amore verso la poesia. L’uomo ha bisogno di poesia e
la poesia cambia il mondo.
Prof.ssa Vincenza Laino
Foto di Biagio Calderano