Luca Esposito ( Referente Archeoclub D’Italia per la Strada Regia delle Calabrie ) : “Non siamo dinanzi ad un cammino lungo testimonianze esclusive del ‘700 o dell’800. Sbucano basolati romani in più punti. Un percorso straordinario e noi abbiamo ritrovato gli angoli persi nella fitta vegetazione! ”.
I borghi dell’Appennino aderiscono al Progetto della Strada Regia delle Calabrie.
Strada Regia delle Calabrie ora sul sito del Ministero del Turismo https://www.italia.it/it/italia/cosa-fare/strada-regia-delle-calabrie
Nel link il borgo di Lagonegro https://wetransfer.com/downloads/00e218887d15d27cda5051745c0fb42620231025080048/6fb79ca1bc9188705584bf77e586832c20231025080120/270e88
“I borghi della Strada Regia delle Calabrie, aumentano. C’è Lagonegro. Situato nella valle del fiume Noce, in un angolo della Basilicata a metà strada tra il Monte Sirino e il Mar Tirreno, Lagonegro è un pittoresco borgo medievale ricco di attrazioni storiche e naturalistiche. Il suo nome deriva probabilmente dalle scure acque di un lago appenninico situato nei dintorni e poi scomparso.
Il centro abitato è diviso in due parti: il borgo antico, arroccato su un promontorio intorno ai ruderi del castello feudale, dove spicca la chiesa di S. Nicola, risalente al X secolo, e la parte nuova, caratterizzata da una grande piazza alberata detta il “Piano”. L’ingresso nel borgo antico, racchiuso tra i resti delle mura e delle torri medievali, avviene tramite una scenografica scalinata che culmina con la porta di ingresso denominata “Porta di Ferro“.
Terra natia del famoso cantautore Pino Mango, Lagonegro è meta turistica sia in inverno, grazie alle piste da sci del monte Sirino, che d’estate per il fresco dei boschi e la vicinanza alle spiagge di Sapri e Maratea”. Lo ha annunciato Luca Esposito, autore dello studio sulla Strada Regia delle Calabrie e Referente del Progetto Strada Regia delle Calabrie per Archeoclub D’Italia.
Lo studio, poi il progetto – Strada Regia delle Calabrie – un cammino lungo 2000 anni di storia.
“Ben 8 anni di studio condotti sul campo – ha continuato l’architetto Luca Esposito, autore dell’attività di ricerca, Referente Archeoclub D’Italia per la rivalorizzazione della Strada Regia delle Calabrie – centimetro per centimetro, andando sui posti, camminando, innoltrandoci nei boschi e campagne. E proprio nei boschi abbiamo ritrovato antiche taverne ottocentesche, stazioni postali. In sostanza le aree di servizio di un tempo che hanno ospitato personaggi importanti della storia del ‘700 e dell’800, scrittori, viandanti del Gran Tour. In realtà le radici della Strada Regia delle Calabrie sono anche più antiche, perchè si incrocia con la Consolare Romana Via Popilia di 2000 anni fa. Ed ecco che in alcuni borghi sbucano basolati di epoca romana o durante il cammino è possibile ammirare, in apertua natura, la fontana della Regina Margherita e non distante le sorgenti di Cicerone e nei pressi anche ponti di epoca borbonica o romana. Abbiamo ritrovato la Strada Regia delle Calabrie negli angoli persi nella fitta vegetazione. Ora il cammino è anche georeferenziato, grazie anche ad una pubblicazione di 200 pagine”. |
Ministero del Turismo inserisce la Strada Regia delle Calabrie sul sito italia.it
“Il Ministero del Turismo ha inserito la Strada Regia delle Calabrie, progetto promozionale e di valorizzazione del patrimonio culturale e sociale, in particolare dei borghi – ha continuato Esposito – voluto ed ideato da Archeoclub D’Italia, sul sito italia.it del Ministero stesso. Siamo entusiasti di questo grande risultato. Siamo dinanzi ad un futuro florido per questi borghi, quelli dell’Appennino campano, lucano e calabro. Siamo dinanzi al primo cammino che vede Napoli protagonista”.