Le dimissioni da segretario del Pd di Lauria dell’ingegnere Angelo Lamboglia è passata forse troppo sottosilenzio. In molti potrebbero parlare della chiusura di un ciclo. Lamboglia è stato un giovane talentuoso che è riuscito quasi a battere Pittella. Poi vi è stato un ambio di rotta, forse troppo repentina, un pò discutibile, favorito dal Kissinger lauriota del tempo Biagio Di Lascio.
Dopo l’esaltante e in alcuni momenti amara esperienza di sindaco della città, Lamboglia si è trovato davanti il totem Gianni Pittella e per lui gli spazi si sono ridotti. Il passaggio dei pittelliani con Calenda è stata vista come un’opportunità ma anche come l’ennesima prova- confronto da far tremare i polsi con i Pittella.
Angelo Lamboglia si trova oggi in un partito che non digerisce più, forse è un pò isolato (Petraglia lo ha un pò rosolato), forse ha qualche capello bianco che riporta ognuno a fare i conti con le stagioni meno luminose della vita. Angelo Lamboglia è dunque sulla via del tramonto da un punto di vista politico?
Forse no. La passione per la politica è intatta. Facevano riflettere gli auguri pubblici agli studenti in procinto di cimentarsi con gli esami di maturità. In quel saluto ideale ai ragazzi c’è tutto il suo sentirsi parte delle istituzioni, si ha un vestito che una volta indossato non si toglie più. Complimenti a lui. Per Lamboglia ciò è naturale e rappresenta un unicum davvero apprezzabile.
Ma la domanda ritorna: c’è futuro per lui politicamente parlando? Gli spazi ci sarebbero, c’è una prateria infinita senza più punti di riferimento. I partiti sono inesistenti, morti; i punti di riferimento sono ormai malinconici, vivono di ricordi in pantofole, spesso edulcorati… inesorabilmente in fuga. Ci sarebbe dunque spazio per qualcosa di nuovo. Anche i tempi sarebbero quelli giusti…in due anni e mezzo (prossimo rinnovo del Consiglio Comunale) si potrebbe costruire qualcosa di importante a Lauria e nella zona.
Se ci fosse qualche idea dovrebbe comunicare a venir fuori da settembre. Dal fondo della ‘sala’, idealmente, raccogliamo una domanda: “Angelo potrebbe riabbracciare Marcello?”. Non sarebbe una bestemmia tenendo conto che Pittella ha una grande esigenza di classe dirigente di peso. C’è la poltrona di sindaco ma non solo.