Ecco quanto ha dichiarato il sindaco di Lauria Gianni Pittella in occasione della cerimonia in ricordo del lavoratore Raffaele Ielpo, deceduto in un cantiere della metropolitana
“Ho partecipato oggi a Milano, in rappresentanza della Città di Lauria alla cerimonia, presieduta dal Sindaco Giuseppe Sala e alla presenza del Ministro Salvini, di inaugurazione della linea 4 (M4) della Metropolitana, che integrerà ancor di più il già efficiente sistema di trasporto pubblico meneghino, garantendo un’ulteriore opzione di mobilità alternativa e sostenibile. Milano, dunque, come spazio urbano sempre più moderno e all’avanguardia. Ma ciò è possibile, da decenni ormai, grazie al lavoro di tanti emigrati meridionali.
Uno di loro, che su quel cantiere ha versato tanto sudore fino a sacrificarci la sua stessa vita, è stato Raffaele Ielpo, 42 anni, da Lauria. Raffaele ce lo ha portato via, il 13 gennaio del 2020, un tragico incidente sul lavoro, uno dei tanti di questa enorme tragedia senza fine, che conta annualmente centinaia di decessi, a un ritmo di circa 70 al mese. Una statistica indecente per un Paese che si vuole dire civile.
Grande fu all’epoca il cordoglio della comunità lauriota, e non solo; a esso si unì la profonda vicinanza della stessa città di Milano, che proprio in occasione dell’evento di inaugurazione della linea, ha apposto nella stazione di San Cristoforo una targa dedicata al nostro Raffaele, affinché la sua memoria si conservi per sempre e il suo inaccettabile sacrificio sia da monito a chi deve porre le condizioni affinché un lavoratore, nel 2024, possa svolgere le sue mansioni in sicurezza.
Rinnovando la vicinanza alla famiglia di Raffaele, con un abbraccio affettuoso ad Antonella Ielpo collega in Consiglio Comunale, in qualità di primo cittadino della sua città natale voglio esprimere gratitudine alla Città di Milano e alla ATM per questo nobile quanto doveroso gesto nei confronti del nostro concittadino, nella speranza che in futuro la gioia di nuove conquiste per le comunità non debbano essere accompagnate dal dolore della tragedia”.