L’art. 416 bis del Codice Penale spiega bene che cosa si intende per mafia, ma le azioni che concorrono a formare la mafia sono tanti e nei nostri paesi li conosciamo bene: clientelismo, familismo, corruzione, indifferenza.
Mafiosità e clientelismo costituiscono una combinazione nociva. Esprimono, non da oggi, due tra le molteplici espressioni di illegalità presenti in Italia. L’agire mafioso di tipo clientelare è una delle forme con cui si mostra la criminalità organizzata. Questo tipo di approccio rappresenta il terreno fertile nel quale cresce e si sviluppa l’azione criminosa delle nuove mafie. A volte diventa un vero e proprio modus operandi per l’integrazione nella società civile.
La mentalità mafiosa ha un fortissimo legame con il clientelismo e si riflettono entrambi in ogni settore: politico, economico e sociale. Espressione mafiosa e clientelismo s’incontrano e si favoriscono traendo reciproci benefici. Il clientelismo ha una serie di denominatori comuni con alcuni comportamenti di tipo mafioso come, ad esempio, il voto di scambio. Il rapporto clientelare genera le potenzialità politiche, economiche, sociali all’interno delle quali le mafie trovano nutrimento, crescita, trasformazione e sviluppo. C’è una piena sintonia tra i due comportamenti anche nell’uso illegale delle risorse pubbliche. È proprio l’apparato delle clientele che apre le porte degli enti pubblici ai mafiosi. Una volta entrati questi diventano predominanti perché hanno a disposizione l’arma potentissima della corruzione.
Il sistema clientelare dunque legittima il sistema mafioso.
Oggi basta l’appoggio di chi riveste una carica pubblica per ottenere una raccomandazione, la vincita di un concorso, l’assunzione personale o di un parente, una concessione edilizia, un contributo agricolo non dovuto. Questa è la dinamica di tanti affari loschi in Basilicata e in Italia: quelli che scoppiano e diventano scandali conosciuti da tutti e quelli che restano nell’ombra, tranne che per i risultati comunque deleteri.
Il sistema delle clientele produce frantumazione sociale, sfiducia, indifferenza, decadimento, odio verso le istituzioni corrotte.