Nel passaggio tra un anno e l’altro, tra i vari bilanci c’è anche quello della popolazione residente, che si avvale dei dati ufficiali messi a disposizione dall’Istat, che consentono, per esempio, il raffronto tra i numeri al primo gennaio del 2024 con quelli di un anno prima, al primo gennaio del 2023.
Sullo sfondo il dato nazionale. L’Italia perde 25.971 residenti e passa da 58.997.201 a 58.971.230 (con una percentuale dello 0,04% di variazione rispetto anno precedente) mentre in Basilicata mancano all’appello 4.344 residenti (da 537.577 a 533.233 con una variazione dello 0,82%).
Se si guarda alla popolazione del Lagonegrese, sulla base delle elaborazioni fatte con i dati Istat, appare subito evidente, non solo il segno “meno”, ma anche la percentuale di variazione maggiore rispetto alla media nazionale ed alla media della Basilicata, l’1,17%.
Nel Lagonegrese si perdono residenti più che altrove, e la diminuzione è abbastanza omogenea, con la sola eccezione di Episcopia e Calvera, che hanno visto, il primo gennaio 2024, rispettivamente 5 e 2 residenti in più, rispetto all’anno precedente.
Tutti gli altri comuni perdono: da Lauria (- 122 ) a Lagonegro (- 43), da Latronico (-78) a Maratea ( -114), da Rotonda (-37) a Rivello (-19).
La percentuale maggiore di variazione, (rispetto alla popolazione) è quella di Maratea, con il 2,41%, seguita da Latronico con l’1,91. Nela corsa all’indietro della popolazione residente, Lagonegro è ormai al di sotto della soglia dei cinquemila abitanti con 4989, mentre Lauria si allontana progressivamente dai dodicimila (con i suoi 11.771). Latronico si avvicina alla soglia dei quattromila (con 4016).
I numeri sono eloquenti e i commenti sono superflui. I dati dell’Istat sono molto numerosi e consentono analisi molto dettagliate. Si puo’ evidenziare che non tutti i Comuni perdono abitanti in Basilicata, ma alcuni li guadagnano, grandi, medi e piccoli: per esempio Pisticci, Pignola, Marsico Vetere, Nova Siri, Guardia Perticara ed altri.
Ci saranno certo situazioni specifiche, ma questo potrebbe far sperare che il declino demografico non sia ancora del tutto irreversibile. Forse.
Franco Fucci