Premessa: La città può contare sulla istituzione Marangoni diventata, di fatto, il palazzo della cultura e della storia cittadina. A questa concreta realizzazione si aggiunge un percorso composto da curatissima cartellonistica artistica contenente informazioni sui luoghi e sui monumenti più importanti della città. Per completezza si evidenzia il tracciato che dall’area della Ravita si collega alla Madonna Assunta. La ‘passeggiata’ è suggestiva e particolarissima; per fortuna è di nuovo accessibile dopo la caduta di un grande masso in seguito all’ incendio di qualche anno fa.
Il palazzo è databile probabilmente, nella forma attuale, tra ‘700 e ‘800. Gli ultimi proprietari sono stati fratelli Marangoni che non avendo eredi hanno donato la struttura alla Parrocchia San Gacomo di Lauria. Il palazzo è stato ristrutturato con i fondi del Sisma 1998.
Entrando dal maesto portine (a lato c’è un’entrata per disabili con ascensore) si nota un ulivo proveniente dal Sacro Convento di Assisi. E’ stato benedetto dal guardiano francescano in ricordo delle visite del cardinale Brancati nel centro umbro. Il frate conventuale Mauro Gambetti recentemente è stato creato cardinale da Papa Francesco. Ulteriori notizie sono leggibile su targa adiacente alla pianta di circa 50 anni.
A destra vi sono delle ceramiche che sintetizzano la vita del card. Brancati. Sono state realizzate e donate generosamente dall’artista Rosanna Papaleo.
A destra vi sono anche delle pietre benedette proveniente da Copertino. Negli anni scorsi si è sviluppato un gemellaggio tra Lauria ed il centro leccese in onore del Brancati e del suo caro amico San Giuseppe Desa…il Santo dei voli.
Il piccolo cortile permette l’accesso ad un piano in via di allestimento. I lavori procedono a rilento per mancanza di fondi. Le sale daranno dedicate alla seconda biblioteca, alla casetta del Lentini con museo delle immagini sacre, alla mostra dei monaci basiliani, alla casa delle farfalle, e… a nuove idee.
Dal piano testè descritto, scendendo, si può accedere alla chiesetta di San Giovanni Battista che contiene un affresco del ‘500 ed anche lo stemma in marno dei Sanseverino. La chiesa dispone di un quadro straordinario momentaneamente allocato a Matera. La Soprintendenza sta curando, purtroppo con una certa lentezza, la riqualificazione della chiesa. Uscendo nel vicoletto si possono leggere informazioni importanti contenute in un prezioso cavalletto informativo.
Salendo al piano di sopra, tramite scala o ascensore, l’ingresso è caratterizzato da 4 busti dei personaggi illustri di Lauria: Domenico Lentini, Lorenzo Brancati, Nicola Carlomagno e Ruggiero di Lauria. Le loro storie sono evidenziate nei pannelli che si possono illuminare con delle luci retrostanti che creano un bell’effetto. Queste opere sono state generosamente donate dall’artista Franca Iannuzzi. Nella stessa sala vi sono tre quadri dell’artista Paolo Amoroso su Lauria; anche in questo caso generosamente donati. Vi è anche un pannello che spiega le origini dello stemma di Lauria. Gli elementi salienti del palazzo a partire dalla inaugurazione, sono contenuti in un quadretto posto sempre nella stessa sala.
Lasciandosi alle spalle il primo ambiente, vi è un ampia sala dedicata al grande maestro di pittura Mariano Lanziani; vi sono delle riproduzioni (con le spiegazioni) delle sue maggiori opere. Vi è un suo busto (donato dalla Casa di Riposo di Maratea) e la sua biografia. Grande spazio è dedicato ad una foto di un grande affresco della famiglia Lanziani posto in Piazza del Popolo di cui oggi non c’è traccia.
Il Mov Art ha donato in una teca la riproduzione della scena del Miracolo del pane che vede protagonista il Beato Lentini.
Al centro della sala si scorgono ulteriori ambienti. Vi è la sala delle riunioni che può contare su circa 30 posti ed un videoproiettore. A destra vi è la Biblioteca Card. Brancati. Oltre alla disponibilità di 1000 libri vi è la statua del cardinale, dono di Franca Iannuzzi. In biblioteca vi sono alcune raccolte fotografiche importanti: una riguarda il compianto don Gaetano Giordano, vi è poi in allestimento una seconda che coinvolge: Pio Travaglio, Letizia Palladino, l’Eco. Nella biblioteca vi è in bella mostra un lampadario donato dalla famiglia Leonasi. Al centro della stanza vi è un tavolo-scrittoio di fine ‘800 proveniente da Forlì, donato dalla famiglia Polcaro (ing. Mimmo). Su quel tavolo studiava, quando veniva a Lauria, il presidente del consiglio dei ministri Francesco Saverio Nitti (1919). Nella biblioteca vi sono due opere di intaglio donate da Franco Laiso e Nino Parisi.
Ritornando nel salone dedicato al Lanziani (attualmente vi è una mostra sull’Ammiraglio Ruggiero), attraversandolo si può accedere al terrazzo dei poeti che permette di spaziare su quartiere San Giacomo e godere del panorama della valle del Noce.
Adiacente all’’amviente’ Laziani vi è una sala, attualmente senza denominazione, che contiene un telaio di fine ‘800 donato dalla famiglia Ielpo ed alcuni quadri originali del Laziani donati dalla famiglia Travaglio e dalla parrocchia san Giacomo (Sant’Atonio). Attualmente vi è anche una mostra sul monachesimo.
Tornando indietro vi è una sala dedicata all’ingegnere Nicola Santo. Vi sono dei cimeli importanti a lui appartenuti. Vi è anche la riproduzione di un primissimo aereo (14-bis) costruito ai tempi del Santo. A destra vi sono dei riferimenti all’emigrazione con un video interessante sulla storia dell’emigrazione di Lauria e della Basilicata. Di rilievo la relazione del preside Rossini. Nella sala vi è anche una radio antica di inizi anni venti del ‘900 dono di Nicola Manfredelli.
Proseguendo, in un ulteriore sala, a sinistra vi è un omaggio sentito ai minatori di Lauria e alla sciagure delle Condotte. Vi sono degli oggetti originali appartenuti alle maestranze. Proseguendo vi sono dei cimeli donati proprietà del dottor Armentano. Un pannello racconta il ‘900 con i personaggi laurioti più illustri. A destra vi è la ricostruzione del’eccidio di Massena con una trave affumicata proveniente da una casa bruciata in via Fontana dalle truppe napoleoniche. Nella sala vi sono dei pannelli esplicativi delle due guerre mondiali. Vi è un filmato sul bombardamento di Lauria. Vi sono anche due schegge di bombe ritrovate a Lauria diopo il 7 settembre donate da una famiglia di Castelluccio. Su un pianale basso vi sono due piatti, dono della famiglia Polcaro, sopravissuti al bombardamento ritrovati nel palazzo dirimpettaio alla casetta del Lentini, ora fondazione del santo lauriota.
Infine vi è una sala artistica molto bella dove vi è la riproduzione ipotetica fatta da un’associazione rinomata di Palermo del castello Ruggiero di Lauria; vi sono poi le copie (al momento) di alcuni oggetti archeologici antichi ritrovati al Malfitano e nell’area della Madonna Assunta. Speriamo al più presto la Soprintendenza possa riconsegnare i pezzi esposti per vari anni nel palazzo. Vi è poi un filmato molto bello sulla Lauria artistica. Si posso anche ammirare delle statue in ceramiche di fine ‘700 donate dalla famiglia Mandarino che compongono il presepe di Sant’Agnese. Nella stanza vi sono dei preziosi marmi lavorati provenienti dai laboratori della ex scuola di Arti e mestieri, dono di Matteo Tripano. Nella sala troneggia una sedia di legno finemente lavorata… “la sedia di Lauria” opera di artigiani di Lauria capitanati da Domenico Papaleo.
In conclusione: non sfugge l’assoluta dinamicità… il work in progress del palazzo nel senso che speriamo possano esserci nuove donazioni, nuovi cimeli, che potranno interessare i visitatori e spingerli alla presenza costante. In questa occasione va tributato un meritato riconoscimento al geom. Vincenzo Cosentino che, gratuitamente, non solo ha reso i vari ambienti gradevoli ma ha materialmente e concretamente posto in essere tutto il materiale pervenuto e realizzato, offrendo una chiave interpretativa… “un senso” importante al progetto. Vincenzo è riuscito a dare un’anima all’ambiziosa idea, esaltando con gusto e armonia gli allestimenti. Va anche ribadito il grande lavoro tecnico-informativo sulla cartellonistica che oggi si può ammirare nei due rioni…e che rappresenta, in qualche misura, una sorta di filo d’arianna che partendo dal palazzo si snoda lungo i quartieri di Lauria.