Lettera aperta al Ministro Gilberto Pichetto Fratin sull’impianto di San Sago a Tortora

Egregio Sig. Ministro,
giovedì 12 ottobre scorso, in merito al procedimento di riesame con valenza di rinnovo A.I.A. relativo
all’impianto di trattamento di rifiuti pericolosi e non sito in località San Sago di Tortora (CS), siamo
stati ricevuti presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di cui Lei è Titolare, dal
Commissario ad acta, Dott. Paolo Cagnoli.
Come Lei ben dovrebbe sapere, il 17 luglio u.s., il TAR per la Calabria, su ricorso della Co.Gi.Fe.
Ambiente s.r.l., società che attualmente gestisce il citato impianto, riconoscendo l’inerzia della
Regione Calabria – per noi incomprensibile ed inaccettabile – nel non essersi pronunciata in merito
al rinnovo A.I.A. entro il termine perentorio stabilito, dispone la nomina di un Commissario ad acta
e lo individua nel Capo del Dipartimento Sviluppo Sostenibile del “Suo” Ministero, “con facoltà di
delega ad altro dirigente del medesimo Ministero”, opzione praticata con la scelta dell’appena
menzionato Dott. Paolo Cagnoli.
Si è trattato di un incontro caratterizzato da una notevole disponibilità del Commissario, che ha
ritenuto molto proficuo quanto esaustivamente gli è stato rappresentato e ci ha garantito che, alla
luce delle tante puntualizzazioni ricevute, avrebbe riletto con molta più attenzione la
documentazione in suo possesso.
Su nostra sollecitazione, ha, poi, condiviso l’importanza di effettuare un sopralluogo, per noi
imprescindibile, sui siti di ubicazione dell’impianto e, compatibilmente con altre esigenze, si è, di
fatto, impegnato a porlo in essere.
Nella stessa mattinata di giovedì 12 ottobre, il Sindaco di Tortora, presente all’incontro con il
Commissario, riceveva una mail dalla Sua segreteria nella quale, accogliendo una formale richiesta
dello stesso Sindaco, veniva fissato un incontro per le ore 10:30 del successivo giovedì 19 ottobre,
sempre presso il “Suo” Ministero.
Alle 10:30 del 19 ottobre, dopo 5 ore di viaggio e dopo aver percorso oltre 400 km, la delegazione,
composta da 11 rappresentanti di Amministrazioni e di Associazioni, era puntualmente al Ministero
pronta ad incontrarLa.
Nel raggiungere la sala riunioni indicataci, il Sindaco di Tortora riceveva, con inaspettato tempismo
perfetto, la comunicazione della notifica di parere positivo di rinnovo riesame A.I.A. disposta dal
Commissario ad acta.
Dunque:
– Lei, accogliendo la richiesta di incontro del Sindaco di Tortora, ha stabilito di effettuarlo;
– Le era perfettamente noto che tale incontro aveva la valenza di essere propedeutico
all’emissione del parere di riesame A.I.A.;
– Il Commissario ad acta, mentre noi eravamo in viaggio per raggiungere il “Suo” Ministero,
procedeva a notificare al Comune di Tortora il parere positivo di rinnovo A.I.A.,
provvedimento con il quale viene, di fatto, sancita la riapertura dell’Impianto.
Giunti nella sala riunioni, trovavamo a riceverci il Dott. Paolo Cagnoli ed apprendevamo,
dall’intervento della Dott.ssa Cerbino, responsabile tecnico designata dal Comune di Tortora, del
parere favorevole A.I.A. già espresso e già regolarmente inoltrato ai soggetti interessati.
DirLe che siamo rimasti letteralmente sconcertati rende pochissimo l’idea del nostro stato
d’animo di quel momento.
Mentre esprimevamo civilmente il nostro dissenso sulle – per noi – ingiustificabili e irrispettose
modalità seguite, arrivava Lei che fugacemente ci salutava e con un piede sulla soglia della porta ci
diceva che doveva lasciarci perché oberato da altri impegni.
Dalla scarna interlocuzione avuta, ci è parso di intendere che la delicata questione in discussione
fosse, a Lei, solo parzialmente nota.
Se si fosse seduto con noi e se l’avesse fatto, com’era nell’ovvietà della richiesta, prima che venisse
notificato l’atto di parere favorevole, avremmo voluto e potuto ribadirLe che la Politica, tanto quella
Regionale quanto, e soprattutto, quella Nazionale, non può e non deve affidarsi soltanto a disamine
puramente tecnico/formali di funzionari delegati a ciò.
Nella risoluzione di controversie così composite e complesse e così dirimenti per interi Territori, qual
è la nostra, ha il dovere di entrare nel merito appropriandosene totalmente ed applicando criteri di
lettura ad ampio respiro di programmazione culturale, religiosa, politica ed economica.
È Obbligo Politico stabilire se c’è compatibilità tra la ripresa delle attività di un impianto del genere
in quel sito e le ripercussioni negative che una tale decisione avrà sulle economie di sviluppo turistico
di una costa di tre Regioni (Calabria, Basilicata e Campania), che da anni ha scelto di investire sulla
sostenibilità ambientale e sulle buone pratiche.
È Obbligo Politico rispettare il principio di cautela in una situazione idrogeologica che, a causa degli
effetti climatici estremi, presenta tutti gli elementi di rischio per probabili esondazioni dei due corsi
d’acqua – Noce e Pizinno -, nell’alveo dei quali è collocato l’impianto, e per altrettanto probabili
eventi franosi del costone roccioso ad esso sovrastante.
È Obbligo Politico consentire ad un Territorio di effettuare scelte di programmazione di crescita
socio/economica consone alle specificità delle proprie risorse e scevre da imposizioni di elementi
impropri o addirittura ad elevati livelli di rischio di compromissione delle stesse.
È Obbligo Politico evitare di praticare scelte in evidentissimo contrasto tra di loro: mentre si
riconosce l’elevato pregio Ambientale del nostro Territorio, attraverso l’istituzione di ben undici
Aree Protette, oggi, in quello stesso Territorio, viene autorizzata la riapertura di un impianto di
trattamento di rifiuti anche nocivi e pericolosi.
Purtroppo, non abbiamo avuto la possibilità di sottoporre tutto ciò e tutte le nostre altre fortissime
preoccupazioni alla sua diretta attenzione, affinché se ne potesse tenere debitamente conto nella
determinazione, per noi altamente vitale, del rinnovo A.I.A..
Siamo stati costretti a prenderne solamente atto, a “giogo” chiuso.
Avremmo preferito che ci venisse, almeno, usata la civile cortesia di essere ricevuti da Lei, di poterLe
rappresentare tutti i nostri fondatissimi ed argomentatissimi motivi di dissenso, rispetto alla ripresa
delle attività dell’impianto, prima di ricevere la notifica del parere positivo di rinnovo A.I.A.
Sarebbe stato più rispettoso per tutti i soggetti presenti, ma soprattutto sarebbe stato un obbligo
morale nei confronti dei Rappresentati delle Istituzioni locali.
Le assicuriamo che, valutando tutte le nostre ragioni come assolutamente ineccepibili sia nella
forma che, e soprattutto, nella sostanza, il Territorio Tutto continuerà in tutti i modi legalmente
riconosciuti a battersi contro la presenza di quell’impianto in quel sito.
Il Comitato per la Difesa del Fiume Noce

 

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