Sanità lagonegrese. Cosa si è detto in oltre 3 ore di dibattito

Non è facile sintetizzare tre ore di serrato confronto. Nel Centro sociale di Lagonegro erano rappresentate le istituzioni, i cittadini, le forze sindacali, gli operatori del settore sanitario, i partiti, le associazioni.

Il sindaco Falabella ha aperto i lavori offrendo alla platea la propria lettura dei fatti in materia di sanità.

Falabella è stato molto diretto e particolarmente ruvido  con il direttore generale Spera e l’assessore regionale Fanelli. Di questo riferiamo a parte. Il sindaco di Lagonegro ha sottolineato il tema del diritto alla salute ed al tempo stesso ha evidenziato le carenze dell’ospedale di Lagonegro. Falabella ha fatto riferimento a dei video che mostrano una struttura fatiscente con umidità dappertutto, con sedie rotte a fronte di ottimi risultati (vedi le oltre 500 nascite festeggiate da poco). Per il sindaco è stato nefasto l’accorpamento  dell’ospedale di Lagonegro al San Carlo di Potenza.  Quando Lagonegro era azienda sanitaria autonoma le cose andavano diversamente… “nella camere operatorie non ci pioveva”. La legge sul personale va cambiata perché genera solamente difficoltà nel reclutamento del personale. Occorre riformare il sistema. Sul tema del personale va anche evidenziato che alcuni primari a Lagonegro sono prossimi alla pensione. Cosa accadrà? Sulle parole del sindaco ha avuto peso il trasferimento dei medici dal Pronto Soccorso di Lagonegro a quello di Sapri. La chiusura del servizio sarebbe la peggiore iattura. Per il sindaco Lagonegro deve recuperare attrattività.

Tanti sono stati gli interventi nel corso della serata. Il dottor Oliveto ha parlato della grande qualità del personale medico di Lagonegro, dei tanti sacrifici fatti e della necessità di entrare in una fase nuova. Non si potrà assicurare tutto, ma vi sono delle particolari necessità che non possono essere messe in discussione, a partire proprio dall’emergenza. Oliveto ha parlato a lungo del 118,  di tante criticità, delle ambulanze senza medico a bordo, degli elicotteri che non decollano mai perché vi sono sempre ‘condizioni meteo avverse’.

IL sindaco De Maria ha scatenato la platea parlando di una stanchezza trentennale sul tema. Bisogna passare ai fatti. Le istituzioni regionali devono chiaramente evidenziare se i finanziamenti ci sono ancora e se il Pronto Soccorso rimarrà aperto. Per De Maria la questione sanitaria è allo sbando, si pensi che devono essere i sindaci a trovare i medici di guardia per i propri comuni.

Significativo è stato l’intervento del sindaco di Viggianello che ha auspicato una maggiore coesione tra i paesi del lagonegrese (il riferimento è stato alla istituzione della Casa di comunità di Viggianello che sta provocando contrasti con altri paesi). Per Antonio Rizzo, bisogna capire che qualcosa si dovrà perdere, i numeri sono impietosi, ma i livelli minimi vanno garantiti; preservare poi le eccellenze sanitarie che il territorio può vantare è questione rilevante.

Vari interventi hanno posto l’accento sulla questione ‘attrattività’  affermando che non può essere esclusivamente questo il problema. L’Ospedale di Sapri non è certo migliore di quello di Lagonegro.

L’assessore Manzolillo di Lagonegro ha preso la parola sottolineando il degrado della struttura sanitaria ed ha letto alcuni post apparsi sui social nei quali i cittadini si lamentano dello stato dell’ospedale sempre più vecchio e malandato.

I sindacati presenti hanno insistito sugli investimenti che la Regione dovrebbe fare a sostegno della Sanità. In particolare, ci si dovrebbe concentrare sugli aspetti infrastrutturali del settore.

Alcuni cittadini intervenuti hanno parlato di una sanità che va sempre più verso il privato (in questo settore i medici si trovano…); i numeri non possono ‘imporre’ delle scelte che vanno contro i cittadini. La politica deve trovare soluzioni, il servizio sanitario deve essere pubblico ed universale. Non può essere un problema di ragioneria. In attesa poi delle grandi cose…si potrebbe avere qualche sedia in più, una  tinteggiatura (una pittata) della struttura per renderla più accogliente?

All’incontro è stato presente il sindaco di Tortora  Antonio Iorio, il sindaco di Castelluccio Superiore Giovanni Rggiero,  il vicesindaco di Trecchina Giacomo D’Imperio e i  rappresentanti  dei Tribunali del Malato di Lagonegro e Lauria.

Il direttore Spera ha spiegato con dovizia di particolare il funzionamento del reclutamento del personale.  In tutta Italia c’è carenza di medici; per un certo tempo la Basilicata ha approfittato del blocco delle assunzioni in Campania, ma a breve questo limite scomparirà e molti medici chiederanno di ritornare nei propri luoghi di residenza. Il direttore ha parlato di scelte di vita  per i medici del pronto soccorso d Lagonegro per la maggior parte cittadini sapresi. Dopo i 5 anni contrettauli, non si possono bloccare a vita in un luogo, nonostante la continua opera di convincimento.

Spera ha evidenziato l’importanza dell’ospedale di Lagonegro che è artefice di mobilità attiva, infatti  dalla Calabria e dalla Campania molti sono i cittadini che vengono accolti a Lagonegro. Il direttore ha anche evidenziato che il San Carlo ha aiutato l’ospedale di Lagonegro, spostando anche personale. Non è vero il concetto che l’incorporazione provoca vantaggi a Potenza e svantaggi a Lagonegro. Spera ha anche evidenziato lo sforzo economico fatto ed in corso su tecnologie ed apparecchiature all’avanguardia.

L’assessore Fanelli con un tono molto fermo ha assicurato che il Pronto Soccorso non verrà mai chiuso dopo il 31 gennaio prossimo; continuerà la politica dei concorsi per aver nuovo personale e i soldi per l’ospedale ci sono. Il suo auspicio è che almeno il primo lotto parta prima della elezione regionale (primavera).

A fine serata il clima si è stemperato, tra esperienza, rassegnazione…ed una certa fame.

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