La dirigente scolastica Serena Trotta valorizza il libro sull’istruzione a Lagonegro del prof. Nando Capaldo

Il  Dirigente Nando Capaldo mi ha coinvolta   nella presentazione del  suo mirabile testo dal titolo La formazione delle maestre fra ‘800 e ‘900- La scuola normale “Raffaella Settembrini” di Lagonegro (1880-1925) pubblicato nel 2022 da Basilicata University Press – Mondi Mediterranei che ben si contestualizza nell’odierna giornata celebrativa  della nascita del liceo scientifico De Lorenzo di Lagonegro.

Voglio iniziare il mio intervento utilizzando la locuzione temporale “ C’era un tempo”, utilizzata dall’autore nell’incipit del suo libro. Solitamente tale locuzione è usata per narrare fiabe, favole, belle storie…ed effettivamente, quella della R. Settembrini è una bella storia che i più anziani vogliono raccontare alle nuove generazioni, affinchè acquisiscano la consapevolezza della storia, del patrimonio culturale ed identitario del proprio paese.

La Scuola Normale R. Settembrini per oltre un quarantennio, a cavallo tra due secoli, ha curato la formazione delle maestre destinate al territorio lucano e non solo. La formazione dei maestri è una caratteristica famosa di Lagonegro; infatti, si diceva, come riporta anche l’autore, che Lagonegro producesse castagne e maestri; la prima produzione è consequenziale al paesaggio naturale di L.; la seconda alla tradizionale presenza di scuole di formazione magistrale.

La stragrande maggioranza dei maestri, ma anche la classe dirigente, del territorio lucano, della vicina Campania e Calabria, proviene dai banchi dell’istituto Magistrale, che dopo una breve interruzione, nato con la Riforma Gentile del 1923, a partire dal 1932 ha continuato l’azione formativa della Settembrini, avvalendosi del prestigioso edificio progettato per la Scuola Normale, ma realizzato solo dopo la sua chiusura.

Come ho detto, la scuola normale R. settembrini ha operato a cavallo tra due secolo, l’800 e il ‘900, nello scenario postunitario caratterizzato anche dal clima di rilancio dell’istruzione,

  • dalla faticosa lotta delle donne per la loro emancipazione (la scuola rappresentava una delle poche opportunità lavorative e di cambio della propria condizione sociali in un contesto fortemente patriarcale e maschilista); il diventare maestra in molti casi significò affrontare delle rinunce, infatti il nubilato era quasi di default per le maestre, nessun uomo avrebbe accettato di sposare una donna che lavorasse, e disparità di retribuzione.

 

  • Lo scenario postunitario evidenziava la necessità di migliorare le condizioni dell’infanzia e proprio per questo scopo Francesco Lomonaco fece realizzare nel 1865 l’asilo “Casa Manin” a Montalbano ionico che accoglieva 170 bambini educati con metodo froebeliano, mentre a Lagonegro nacque l’asilo infantile Olimpia Corrado che prima accolse i bambini provenienti dai ceti meno abbienti, poi anche quelli provenienti da famiglie benestanti.

 

  • Scenario postunitario mette in evidenza le dinamiche economiche e sociali del territorio lucano, caratterizzato dal mancato sviluppo che generò i tristi fenomeni del brigantaggio e della massiccia emigrazione.

Tuttavia, la R. Settembrini rappresentò per Lagonegrofonte di sviluppo economico (si pensi all’indotto generato dalla sua presenza: i collegi, i convitti Convitto Siervo, la ricettività nelle case private, e tutto ciò il dinamismo economico che un indotto economico crea…) e sviluppo culturale: la R. settembrini rappresentava un importante presidio educativo e culturale che attirò a Lagonegro tanta gente di cultura: Adele Lehr, direttrice, madre di Carlo Emidio Gadda, Elisa Avigliano, prof.ssa di italiano e storia e all’epoca fidanzata del poeta Salvatore Di Giacomo, il sac. Rosario Magliano, il prof. Aldinio,  la madre della poetessa Donata Doni che insegnò alla Settembrini , il prof. De Sarlo che pure insegnò per un breve periodo e , negli ultimi anni di vita della scuola, Mons. Raele.

Testimonianza della vivacità culturale di Lagonegro  furono la presenza del teatro Bellini, due circoli culturali il circolo “Paolo Marsicano” che nacque soprattutto per realizzare una banca popolare, di una biblioteca e di una lapide commemorativa di un martire lagonegrese Cristoforo Grossi, della Repubblica Napoletana del 1799 e il circolo del Sirinodove si tenevano interessanti conferenze.

 

La scuola R. Settembrini nacque nel 1880 come Scuola Rurale Femminile e accolse giovani donne che avrebbero dovuto insegnare poi nelle campagne: vi era la grande necessità di alfabetizzare la popolazione (in Basilicata la situazione più drammatica con u tasso dell’87% di analfabeti), pertanto era necessaria la formazione di maestri che rispondessero a quel forte bisogno; si pensi che fino ad allora l’istruzione, la cultura era quasi monopolizzata dal clero!

Il termine rurale è dovuto alla Legge Casati, che precedentemente aveva dato l’avvio alle prime scuole maschili e femminili con percorsi differenziati.

Diventa poi  Scuola Normale, termine tratto dal latino “norma2 che indicava un’unità di misura, verosimilmente una squadra da carpentiere, ma poi questo termine entrò a far parte del linguaggio pedagogico dopo che Felbigerchiamò il suo collegio per insegnanti Normalshule, prima Inferiore poi Superiore.

La Regia Scuola Normale Femminile fu intitolata nel 1891 a Raffaella Settembrini, donna amorevole, forte, determinata, discreta,  moglie di luigi autore delle Rimembranze della mia vita, che aveva partecipato attivamente alla Resistenza ai Borboni, la cui famiglia, tramite il marito aveve origini dalla odierna Nova Siri. Raffella Settembrini soggiornò, pernottando a Lagonegro in occasione del suo viaggio di nozze che la conduceva a Catanzaro dove il marito aveva vinto la cattedra di retorica e greco al Liceo.

Nel 6° capitolo molto interessante è la visita di Zanardelli in Basilicatache incontrò anche una delegazione di studentesse della Settembrini, ma soprattutto evidenziò i grandi problemi della Basilicata che portarono all’emanazione della Legge Speciale o Legge Zanardelli per consentire attraverso opere di bonifica, di rimboschimento , infrastrutturali, ecc. il miglioramento delle carenze registrate.

Il testo composto da 10 capitoli, arricchito da un’appendice documentale (organici della R. Settembrini, Regolamento del Convitto “Settembrini”) e  un’appendice fotografica  molto suggestiva che magicamente ci riporta a quel “ tempo”…. è senz’altro un lavoroponderoso, ricco di spunti bibliografici, frutto di un egregio lavoro di ricerca e di studio. E’ un importante documento di storia della legislazione  scolastica, preziosa risorsa per gli studiosi e gli addetti ai lavori;

è un viaggio storico, sociale. antropologico particolareggiatonella Lagonegro postunitaria, nella visione più ampia nazionale ed europea.

Costituisce un importante contributo agli scarsi riferimenti bibliografici, scritti relativi alle Scuole Normali.

Quindi un grande plauso e un sentito ringraziamento all’autore.

L’opera del Dirigente Capaldo, è un esempio, uno sprono, uno stimolo, un’esortazione a tenere sempre alto quell’ottimo spessore culturale che da sempre ha caratterizzato Lagonegro.

Serena Trotta

 

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