La libertà di espressione è sacrosanta, a volte però c’è una regola non scritta che è il buongusto. Vedere in tv la pubblicità delle patatine paragonate a delle ostie consacrate, con tanto di scroc, fa davvero pensare.
Più che censura si dovrebbe affermare un rinnovato senso delle cose. Una serie di segni sono intimamente legati alla tradizione dell’umanità. Gesù-cucù, le patatine sono episodi di un declino che ad oggi appare ineluttabile. Speriamo di essere cattivi profeti.