Nel corso delle giornate dedicata al culto del Beato Lentini vi è stato un momento davvero particolare. Ogni credente si è perso qualcosa, nel non essere presente nel Santuario del Beato il 24 febbraio scorso che ricordiamo è il giorno del transito del sacerdote lucano.
In ginocchio, con lo sguardo quasi incrociato, i due giovani preti senisesi hanno consegnato a mezza voce, ai fedeli, delle riflessioni e delle preghiere davvero toccanti e sentite. Di fronte avevano un altare costruito per l’occasione sul quale era adagiato il Santissimo e una reliquia del Santo diocesano. E’ stato un momento speciale, forse il momento più alto della commemorazione di quest’anno… forse più del 25 febbraio stesso. In alcuni momenti si aveva la sensazione che apparisse da un momento all’altro il Lentini. Guadagnando silenzioso la navata centrale con il bastone e gli occhialini, si sarebbe seduto all’ultimo banco ed ascoltare, facendo il segno del silenzio con il dito, battendo il bastone, regalatogli dal medico di Castelluccio, sul banco di legno… “Guardate l’altare, non guardate me; seguite, seguite quei due giovani sacerdoti. Seguiteli tutti i giorni”. Defilata, la sorella Antonia, pronta a sorreggerlo in caso di bisogno”.